Buon amico sia mio che di mia moglie, nella sua lettera Mario aveva fortemente deprecato i nostri dissapori, evidenziando come la vedovanza avesse annientato la qualità della sua vita e temendo che potessi anch'io avere una simile ripercussione.

Supponeva inoltre che anche in Cristo vi fosse stata una rassegnazione da solitudine, che gli avrebbe fatto intravedere nella crocefissione una via d'uscita.

 

 

Roma il 16 Novembre 1992

Gent.mo Sig. Mario G.

 

Caro Mario,

sabato 14 sono venute di gran corsa, ti ho cercato senza trovarti; ho letto i tuoi ultimi lavori, purtroppo non all'altezza dei precedenti.

Poichè è passato molto tempo e non potrò venire a Formia nei due prossimi fine-settimana, ti mando questa stimolante provocazione a mezzo posta.

Mi dai dell''ordinario', ma te ne scusi preventivamente, dichiarandoti certo che non me la prenderò.

L'aggettivazione mi lascia del tutto indifferente, ma ti prego di ritirare la scusa, fortemente offensiva!

Perchè infatti dovrei prendermela..... io ho una drammatica sete di 'ordinarietà' e vorrei sempre e solo stare in compagnia di persone così straordinarie da farmi sentire ordinario!

Da quando, tenager1, l' amato prof. FIORENZA, mi disse dinnanzi a tutta la classe, all'incirca "Uno che studia poco e trascuratamente come te, non può poi nè avere questi risultati nè dire o scrivere, come fai tu, SE NON HA LA MANO DI DIO SULLA TESTA!",

da quel mattino, mi son sempre portato appresso la nomea dell'assistito, del MUTUATO: i compagni mi hanno sempre chiamato, con un po' di sfottò ma anche molto rispetto, 'Picchio il Divino', o anche solo 'Il Divino' ;

mia sorella Attilia si è rapidamente allineata, alternando anche il termine 'Führer' e sulla mia divinità nè varie donne nè poi neanche mia moglie avanzarono dubbi.

Capisci bene quindi quanto mi sia stato stretto questo vestito, e con che piacere se ne spogli chi ha sempre pensato ad una grandezza delle persone più relativa che non assoluta:

perchè nego assolutamente di avere quest'ultima, ma sarei solo sciocco ed inconsapevole a non sentirmi adosso la prima: insomma 'Poco se mi considero, molto se mi confronto!', dato che chi sta in piedi è ovviamente più alto di chi sta ancora in ginocchio.

Logico invece che un altro ridestato mi pesi relativamente.........NOI UOMINI ORDINARISSIMI, così piacevolmente STRAORDINARI !

Invece è la scusatio non petita che mi fa sentire a disagio, non ben misurato: possibile, Mario, che, pur conoscendomi bene, tu mi abbia ritenuto così EGOTISTA?

1^ Diversione umoristica.

Mullah NARUSDIN era impazzito e si credeva un chicco di riso; dopo anni di cure psichiatriche rinsavisce e padre Freud, infine, dopo averlo attentamente esaminato, decide di dimetterlo 'GUARITO'.

Narusdin esce dal manicomio, cantando di gioia, quando improvvisamente gli si parano davanti dei piccioni.

Inspiegabilmente tali volatili lo trovano irresistibile, simpaticissimo, per cui, incominciano a picchiare verso di lui, agitando le ali.

Narusdin, atterrito, corre dal professore

"Caro FREUD, le dispiacerebbe andare avanti, ad annunziare anche a quei piccioni che ormai non sono più un chicco di riso ?!"

Pertanto, caro Mario, ti prego caldamente di precedermi, salmodiando ed annunziando la mia riconquistata ordinarietá !!

2^ Diversione umoristica

Ma non sarà per caso che, con il termine 'ordinario', hai inteso darmi del professore: guarda che non te lo perdonerei mai, ciò sarebbe veramente offensivo ed al di sopra di ogni umana sopportazione!

Tu sai infatti il profondo sospetto che mi divide e separa da quasi tutti i cattedratici, questi cani sdraiati nella mangiatoia............. 2! Costoro sono come i nipoti-spastici, più sono grandi, più fanno danni grandi!

Riprendo dal tedesco - in cui 'ördentlich' vale, come del resto in italiano, sia per 'ordinario' che per 'dozzinale, economico, non buono' ma 'straordinario' 'ausserördentlich' ha anche il valore del nostro 'supplente' - un bel gioco di parole :

i professori ordinari (=ördentlich) sono così chiamati perchè non fanno niente di straordinario (=ausserördentlich), mentre i supplenti (=ausserördentlich) non fanno niente di buono (ördentlich) !

Contestazione filologica.

Nella lettera 06/10/92 a padre Azzolini, tu citi testualmente il Vangelo, ma che accredita a Cristo quell'assai improbabile affermazione:

"Se qualcuno vuol venire dietro di me, - rinneghi se stesso, prenda la sua CROCE e mi segua. 3"

Orbene, tale periodo a me puzza 'apocrifo', posteriore, sa di 'paolesimo' (più che di cristianesimo); e mi spiego.

La crocefissione era una pena tipicamente romana (vedi SPARTACO), e quasi ignorata dagli Ebrei, che usavano principalmente la lapidazione 4.

Quindi solo per chi avesse già studiato le Sacre Scritture, sarebbe diventato usuale e chiarissimo intendere 'croce' per 'pena, tormento, sofferenza' ;

ma per i coevi di Cristo, tale termine sarebbe stato, almeno maggioritariamente, INCOMPRENSIBILE, una sciarada, nè certamente avrebbe potuto generare in loro le associazioni che genera a noi.

Con queste premesse, non è da escludere che sia falso anche il resto del periodo, che rientri in quel clima assurdo di umiliazioni, mortificazioni, fustigazioni, ed altre corbellerie varie,

caratteristiche del paolesimo, cioè di una religione salvazionistica, quella in particolare di tutti coloro che hanno FRAINTESO il Cristianesimo, che invece è - secondo me - un ammaestramento di vita, una legge per vivere (e non per morire !)

[Questo INCREDIBILE Dio-padre che per una scopatina (tra l'altro non mi si venga a dire che non l'abbia progettata e programmata lui!) distribuirebbe 'inferni' con la stessa noncuranza con cui noi distribuiamo il sale nell'insalata, e senza nessun rimpianto ne rimorso!..........

........dovrebbe essere animato, per noi suoi figli, da un odio così smisurato da non poter esser contenuto nè nella terra (necessitando degli inferi), nè nel tempo (necessitando addirittura dell'eternità) .............Quanto amo il De Andrè di (traducendo James) L'INFERNO ESISTE SOLO SE TU NE HAI PAURA5!]

Però lo stesso vecchione-untemporuggente passerebbe poi a dar segni di un tale rimbambimento senile, da lasciarsi comprare da quattro baciamenti di pile e d'altari, in articulo mortis6, purchè - sottinteso - accompagnati da elargizioni ai suoi ministri ;

per una danarazione quindi niente più dannazione, chiudendo non solo uno, ma addirittura tutti e due gli occhietti, magari su tutta una vita di bagordi e nefandezze! Un Dio mazzettaro e bustarellaro, in tutto e per tutto degno dei nostri tempi, a riprova che l'uomo ha fatto Dio a sua immagine e somiglianza!.........Ma via!

Quale miglior prova dell'origine divina di tale religione ?!.........se non il fatto che per migliaia di anni migliaia di galantuomini si siano prestati a credere a migliaia di corbellerie, tipo le succitate, nonchè a supernonne-partorienti, vergini-madri, morti-risorgenti e chi più ne ha più ne metta!

Insisto che Cristo era SOLO (e ti sembra poco?!) un illuminato, un ridestato, un positivo;

non avrebbe mai detto 'rinneghi se stesso' ma semmai 'affronti se stesso'; non avrebbe mai auspicato che qualcuno lo 'seguisse' quanto che qualcuno cercasse di 'sopravanzarlo' (Fritz: ricompensa male il maestro chi mai non gli passa davanti !7).

Inoltre, da che mondo e mondo, l'illuminazione vien trovata nella serenità: assolutamente controproducente portarsi appresso qualunque croce.

Dice saggiamente Zarathustra: "E solo quando mi avrete completamente dimenticato, io SARO' PER SEMPRE CON VOI! ........In quest' ordine d'idee, non è allora forse poter dimenticare il problema il mig1ior modo di risolverlo?!........(circostanza che una CROCE presa e trasportata non consentirebbe mai!).

Ugualmente non leggo 'Beati i poveri di spirito', ma 'Beati i poveri SE DI SPIRITO' ecc.ra ecc.ra.

Infine, istintualmente, non sento un Cristo disperato perchè solo ed incompreso, e per questo desideroso di morte: come ci si può sentir vinti sull'alto di una vetta dell'evoluzione?! (Preferisco allora assai l'idea dell'accettazione di un sacrificio-ritenutorituale.)

In tedesco vi è un bel Kalauer 'Ich bin allheil!', in cui si prende e dà COMPIACIUTAMENTE atto della propria solitudine; è intraducibile in italiano proveniendo dalla contraction tra 'ich bin allein' (io sono solo) ed il famigerato 'heil!' (evviva!) di hitleriana 8 memoria.

Ora........Ich bin allheil!

E Cristo, in realta, non poteva che consapevolizzarsi di una sua solitudine CONQUISTATA (quindi volontaria) andando molto più avanti degli altri, mentre la lamentazione è costantemente associata all'involontarietà (cioè quando tu sei colpito da qualche sventura tuo malgrado) ;

in lui ci poteva essere, al massimo, il meraviglioso rincrescimento del soccorritore, di chi 9"Ora vedo sempre davanti a me il terribile abisso che separa chi è pronto a soccorrere dal bisognoso d'aiuto.

Ed intanto mi tormenta la limitazione di non poter espandere il mio spirito - ma di dovermelo goder da solo, per quel poco che sia in tal modo godibile10-. Perchè dare rende più felici che trattenere: che cos'è l'uomo più ricco nella solitudine d'un deserto?....."

Nella mia lettera precedente, in una aggettivazione invece mi sono sbagliato, lo confesso....... la vita non è solo bella: infatti essa è meravigliosa!

Ciao.

1 Inglese = che ha dai dieci ai diciannove anni

2 E' citazione del Quinto e rifiutatisimo Vangelo, quello di Tommaso, ben noto al corrispondente (che lo aveva ampiamente chiosato); per la comprensione del lettore: i cani sdraiati nella mangiatoia non mangiano loro ed inoltre impediscono anche ai buoi di mangiare.

3 Vedi Matteo 8.34

4 Storicamente, prima della celeberrima crocefissione di Cristo, i Romani l'avrebbero attuata, in Palestina, a Gerusalemme, solo un'altra volta, contro un'ottantina di zeloti (cioè ribelli), superstiti della ribellione di Giuda da Gamala e quindi troppo recentemente perchè la notizia (in un paese privo di giornali e di rapide vie di comunicazione) si fosse talmente capillarmente diffusa da associare il termine CROCE a PENA CAPITALE e SOFFERENZA; solo ai nostri giorni e coi nostri mezzi di comunicazione la contemporaneità dell'evento, realmente ne fà parlare, praticamente in diretta.

5 Citazione di 'Preghiera di Gennaio', che non tutti sanno (a me lo disse proprio Fabrizio) egli scrisse sotto lo shoc per il suicidio di Tenco.

6 Latino = in punto di morte

7 Si tratta di Nietzsche, da 'Così parlò Zarathustra'

8 ma che Hitler aveva a sua volta mutuato dal saluto dei medioevali 'studenti itineranti', cioè, modernamente parlando, individui colti che, nel medioevo tedesco, vagavano per consapevolizzarsi del mondo, (nel bellissimo film lo è Andrei Rubiliov) in un certo senso gli attuali 'sanniasin'.

9 Nietzsche, Il viandante e la sua ombra, 320

10 La traduzione letterale sarebbe '- ma di dover godermelo da solo, per quanto sia in tal modo godibile - ', ma il senso è quello, io lo leggo come sopra.

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