Conrad SIEVER

 

Non in quel giardino abbandonato
dove i corpi si trasformano
in erba che non nutre greggi,
o in sempreverdi che non portano frutto.

Lą dove lungo i sentieri ombrosi
s'odon vani sospiri
ed ancor pił vani sogni appaiono
d'intima comunione con i morti.

Ma qui sotto il melo
che amavo, potavo e sarchiavo
con forti dita nodose,
durante meravigliosi, interminabili anni!

Qui sotto le radici della vedetta del Nord
grazie all'eterno divenire della vita,
qui intendo trasformarmi
nel suolo e nella carne dell'albero,
e negli epitaffi viventi di mele pił rosse!